Lo scorso 5 settembre, il quotidiano francese La Depeche du Midi, ha riportato la testimonianza di un giovane di Tolosa che afferma di aver ricevuto una telefonata da Papa Francesco. “Il Papa mi ha chiamato giovedì 29 agosto, alle ore 14 – afferma il 25enne - La conversazione è durata 9 minuti. Ho voluto raccontarlo per rendere omaggio a questo straordinario Pontefice”. Inizialmente scettico, il giornalista che ha intervistato Christopher, questo il nome del ragazzo, ha chiesto a quest’ultimo se avesse effettuato una registrazione della telefonata o se fosse ancora in possesso del numero da cui sarebbe partita, informazioni utili ad avvalorare il suo racconto. Il giovane ha così indicato un numero telefonico che, in seguito ad una verifica effettuata dalla redazione del giornale, si è rivelato corrispondere alla sede centrale del Vaticano. Ma perché il papa avrebbe chiamato il ragazzo? Cosa si sono detti in quei 9 minuti? “Io sono un cattolico praticante e gay – ha raccontato Christopher - Nel mese di luglio ho attraversato un periodo difficile. Sin dalla mia infanzia sono stato vittima di atti di bullismo, ricevendo insulti sia a scuola che in strada. Il Papa sembrava diverso, più vicino alla gente. Così ho preso un pezzo di carta e ho scritto una trentina di righe, confidando a lui i miei dubbi.
Ho segnato anche il mio indirizzo e il numero di telefono e ho spedito la lettera all’indirizzo ufficiale del Vaticano”. A quanto sembra la risposta da parte del primo vescovo di Roma non è tardata ad arrivare e, come già successo per lo studente italiano e la donna argentina vittima di uno stupro, anche il giovane francese ha avuto l’onore di ricevere la sorprendente chiamata.“È stato lui ad iniziare la conversazione – ha dichiarato il giovane di Tolosa – . Ero inquieto, naturalmente. Ho chiesto: e lui ha risposto: . So che è difficile da credere, ma è successo davvero così. Da quel momento non ho più dubitato. Ero sicuro che fosse lui. La sua voce, il tono, il ritmo delle sue parole… ero sicuro…… mi ha detto. Poi abbiamo parlato della mia situazione. Mi ha detto: ”.Christopher dal canto suo continua ad affermare di aver parlato con il pontefice in persona, aggiungendo però di non avere ulteriori prove a suo carico se non la certezza delle forti sensazioni provate e la riaccesa speranza in un Chiesa molto più tollerante verso gli omosessuali.
Fonte: vitadadonna.com
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