ISOLA DEL GIGLIO. Un tesoro che per 18 mesi è rimasto nascosto all’interno della nave Concordia e che, solo dopo il recupero dei due corpi non ancora ritrovati e l’ok della magistratura, verrà ricercato ufficialmente. Una scena che, per larghi tratti, ripercorre i passi del film “Titanic”, diretto da James Cameron e uscito nelle sale cinematografiche del mondo nel lontano 1997.
Ma a quanto ammonta il tesoro nascosto? Di certo non si tratta di una cifra superflua. Basta pensare che sul colosso navale erano presenti 150 cassette di sicurezza per altrettante cabine. Sergio Girotto, ingegnere di Micoperi, ha spiegato quelle che potrebbero essere le procedure di recupero delle cassette, le quali saranno “smontate una ad una, catalogate, fotografate con a fianco il numero della cabina in modo che il contenuto possa essere restituito ai legittimi proprietari”. Sarà molto più complesso, e non c’è da sorprendersi, recuperare, invece, la quantità di materiale prezioso presente sui ponti poiché questo potrebbe aver subito l’effetto delle maree o, più semplicemente, degli sciacalli.
Al di là dei valori personali dei 4.000 passeggeri, ammonto a circa 3 milioni il patrimonio artistico di cui disponeva la nave. Infatti non si può evitare di pensare alle 6.500 opere d'arte, tra originali e multipli, ma anche ai vasi in ceramica risalenti agli anni iniziali dell’ottocento ed alle cristalliere che erano presenti nei bar.
La Costa Concordia ci tiene a far sapere che tutto il materiale che verrà recuperato, sarà restituito immediatamente ai proprietari.
Inestimabile è, invece, il valore della nave, i cui pezzi, dopo la demolizione, saranno messi sul mercato ad una cifra non inferiore a 350 dollari a tonnellata. Considerato che la Concordia ne pesa 50.000, la cifra è a dir poco faraonica.
Fonte; vocenuova
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