lunedì 30 settembre 2013

Autoscatti sexy: ma perché lo fate?

Le labbra strette, come se stessero baciando l’aria. Oppure, in un’altra gettonatissima variante, la bocca è socchiusa. Ma c’è anche quella per le meno timide (e non sono poche) in cui è direttamente aperta. E sotto, la cascata di commenti, diversi dei quali non ripetibili. La domanda è: perché lo fanno? Perché ci sono così tante donne che inondano i social network con i loro autoscatti in pose ammiccanti? Domanda ingenua, dirà qualcuno, ma su cui comunque vale la pena riflettere. Perché – a mio avviso – non si può liquidare un fenomeno mondiale come quello del selfie (termine che da qualche settimana è anche entrato a far parte dei dizionari di Oxford), con la solita questione che “alle donne piace provocare”.

Non che gli autoscatti siano una prerogativa solo femminile. Ma la sproporzione è inquietante. E, non bastasse, piuttosto trasversale.

Si va dalle giovanissime che si riprendono da ogni prospettiva – molto amate quelle dall’alto, a favore di scollatura, ma anche le ormai celeberrime foto delle gambe, meglio se in costume, o i primi piani più fetish delle scarpe col tacco (oppure direttamente dei piedi nudi) – fino alle donne un po’ più mature. Ci sono sconosciute, ma anche moltissime donne note (nella foto che abbiamo scelto a corredo di questo post, per dire, c’è una delle molte immagini che Paola Iezzi, del duo Paola e Chiara, ha postato su Twitter). La vanità c’entra, è evidente.


C’entra il desiderio di far vedere a tutto il mondo quanto si è belle (difficilmente viene voglia di condividere foto in cui ci si trova bruttine). Ma, oltre a questo? E, anche se fosse, è un desiderio tale da far dimenticare che magari, pubblicando quello scatto, si rischia anche di essere giudicate (quando va bene) un po’ superficiali? Sbaglia chi le fa o chi giudica?

C’è chi rivendica il diritto a mostrarsi come ciascuno meglio crede, specie in un’epoca in cui siamo ripresi da obiettivi e telecamere di continuo (spesso senza che ce ne rendiamo del tutto conto): l’autoscatto diventerebbe quasi una nuova affermazione; scelgo di farmi vedere così, come voglio io. Non so, in parte c’è del vero anche qui. Ma c’è una differenza quando nell’autoscatto si ammicca, ci si mette palesemente in mostra. L’essere volutamente provocanti in uno scatto non può giustificare le conclusioni affrettate a cui spesso si arriva dopo averlo guardato… le stesse alle quali una volta si arrivava con chi indossava una minigonna… Però anche se da una parte capisco che – semplicemente – ogni tanto una donna possa cedere alla voglia di giocare con la sua immagine, dall’altra spesso mi sorprendo per quanto poco rifletta sulle conseguenze di certe fotografie pubblicate sui social network.


Il rischio di bacchettonismo è altissimo. E vorrei scongiurarlo: l’autoscatto non deve avere necessariamente un’accezione negativa. Ma forse si potrebbe ragionare su quelli che assolutamente sarebbe meglio evitare.

Posso avanzare un suggerimento? L’autoscatto in pose sexy o volutamente provocatorio sui social network dovrebbe essere usato molto cautamente da chiunque abbia più di 29 anni. Le foto dei piedi le eliminerei a prescindere, ma capisco che quello è più che altro un problema mio. I bacini a favore di obiettivo hanno stufato: lasciamoli alle ragazze fino ai 20 anni.Però, davvero, lo dico alle donne: non scivoliamo nel patetico. Anche perché – ascoltando i commenti di molti uomini – sembra che il più delle volte l’effetto non sia quello desiderato: più che far pensare loro “come è bella”, con certe foto smaccatamente sexy si finisce per farli arrivare a riflessioni piuttosto diverse.




Ma da cosa nasce questo desiderio di condividere con milioni di sconosciuti una foto in cui ci si trova attraenti? Quale è il risultato che le donne che lo fanno vorrebbero provocare?

Più che avere dei momenti realmente sensuali, conta che passi l’idea che ci siano? Un po’ come si vede nell’ultimo film di Sofia Coppola, Bling Ring, in cui le giovani, smaliziate protagoniste, passano buona parte del tempo nei locali a mettersi in posa a favore di flash e a studiare espressioni da calendario prima di far partire lo scatto (da condividere subito dopo su tutti i social network). Quasi come per dare l’idea che ci si stia divertendo. Per farlo vedere agli altri. Però quando si è giovani certe cose hanno un peso diverso. Forse mi trovo in sintonia con la teoria di una giornalista che di recente ha scritto sul Guardian di non vedere niente di male negli autoscatti sexy, se arrivano dagli adolescenti visto che, da sempre, giocano con la loro immagine e con il sesso. Come prevedibile, ne è nato un grosso dibattito.


Ma secondo voi? Perché le donne cedono maggiormente al fascino della sexy provocazione? E c’è davvero un’età entro la quale è più accettabile?

twitter @ChiaraMaff

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